“LA GARÇONNE” di Victor Margueritte (1922)
“Si è lasciata prendere ingenuamente due giorni or sono, si è data tutta a colui che è tutto per lei. Un amplesso frettoloso, doloroso, ma che le ha lasciao dentro un’orgogliosa gioia. Il suo Lucien è la sua fede, la sua vita! Lo rivedrà fra poco, alla vendita di beneficienza. Il suo cuore palpita nell’attesa di quel dolce momento.
Amando, ha agito secondo il desiderio dell’amato. E’ felice e fiera di essere già «sua moglie», di avergli dimostrato la sua fiducia con quella prova suprema di abbandono……….”
Così, con questo trasporto, Monique, discendente di una famiglia della Parigi bene, si accinge a sposare Lucien e, come in tutte le storie, da uno stato d’animo di felicità assoluta, Monique precipita nella più cupa disperazione quando scopre il futuro marito abbracciato a un’altra donna, con cui, ne è convinta, ha una relazione amorosa.
L’umiliazione subita libera in Monique la voglia e la curiosità insite in lei e sopite fino a quel momento, tanto da spingerla a provare esperienze diverse, sia con il sesso femminile che maschile, con la differenza che gli uomini sono da lei usati come semplici mezzi per raggiungere il piacere.
Considerato un grande bestseller del XX secolo, il romanzo sollevò grande scandalo tanto da costare all’autore addirittura il ritiro de la Légione d’honneur, racconta il viaggio di una giovane donna verso la presa di coscienza del proprio corpo, del proprio essere e del piacere egoistico e non solo nella proiezione verso l’altro.
Una storia che ha segnato profondamente l’ambito sociale, tanto che ancora oggi con il termine garçonne si intende identificare una donna indipendente, senza vincoli e anticonformista Prototipo della donna garçonne è stata l’attrice Louise Brooks